Sunday, January 28, 2007

"...E Alla Fine Arriva Polly"...se proprio non se ne può fare a meno...

…E alla fine arriva il momento in cui ti trovi a vedere un film che non avevi programmato, uno di quelli lasciati volontariamente nella lista degli “scartabili” o in quella “ultima spiaggia”. In effetti è capitato che, in mancanza di titoloni da noleggiare (non sono ancora riuscito a recuperare Inside Man…), o lasciato che fosse la mia ragazza a scegliere. “…E Alla Fine Arriva Polly” non è certo il mio genere ma, considerato che la mia dolce metà guarda tutti i film che le propongo, sottotitolati o meno, mi sembra giusto adeguarmi ogni tanto. Penso inoltre che, guardare un film, che non sia per forza un rinomato capolavoro, possa aiutare a tenere allenata la propria capacità di giudizio. Ci si potrebbe anche imbattere in qualche bella sorpresa…non è certo questo il caso ma non si può mai sapere. La “storia” in due parole: Reuben lavora per un’ importante compagnia assicurativa. Il suo compito è quello di calcolare tutti possibili rischi e determinare così l’ “assicurabilità” di un determinato cliente. Reuben è un maestro nel suo lavoro perché è abituato ad applicare il calcolo dei rischi anche nella sua vita personale. Tutte le sue certezze vanno in frantumi quando la moglie lo tradisce e lo abbandona per un istruttore di sub, il primo giorno di luna di miele. Tornato a casa cerca, con l’aiuto dell’amico Sandy Lyle, di rimettere in piedi la sua vita in particolar modo quella sociale. Durante una festa incontra Polly, una sua compagna di scuola alle superiori, ed iniziano ad uscire insieme. La bella Polly vive alla giornata, viaggia molto e cambia spesso lavoro e soprattutto no fa programmi della sua vita…proprio l’esatto contrario del povero Reuben. Una commedia americana classica, che più classica di così non si può, una di quelle che si fatica a distinguere dalle altre 50 uscite negli anni precedenti. Dal regista John Hamburg (già autore de Ti Presento I Miei) non ci si aspettava, sinceramente, niente di più. Tutto si attiene alla norma del genere senza nessuna particolare sorpresa che possa solleticare l’interesse di chi guarda: tira e molla tra i protagonisti che si conclude con una bella morale e il lieto fine. Il tutto è decisamente troppo telefonato e vi assicuro che vi bastano i primi dieci minuti di visione per poter facilmente intuire come si concluderà la vicenda. Gli attori svolgono bene o male il loro dovere: Ben Stiller ormai ha ritagliato addosso il ruolo di imbranato che gli capitano tutte li sfighe di questo mondo. Jennifer Aniston è sempre una bella presenza e ci piace anche in abiti “casual” piuttosto che in tenuta griffata come la Rachel di Friends. Ruolo minore, ma divertente per Alec Baldwin. Ora, penso si sia intuito che il mio giudizio su questo film è sostanzialmente negativo. Per quanto la durata non sia eccessiva, il divertimento e le risate latitano mentre la noia si fa strada prepotente. Ma c’è una nota positiva: Philip Saymour Hoffman. Adoro quest’attore e la sua interpretazione di un attore fallito è veramente pregevole. Non che questo valga la visione del film naturalmente…

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