Friday, November 02, 2007

"Forza e bel suono come in un arco teso. Voglio vivere così fino al giorno in cui morirò."

Prosegue, seppur con lentezza, il mio recupero della filmografia di Kim Ki-duk. Ultimamente mi piace spaziare nei generi cinematografici così, dopo horror e film di supereroi, dirigo le mie attenzioni verso un'altro tipo di cinema, molto lontano dai precedenti, quasi un'altro pianeta. La Corea (in questo caso quella del Sud) ci ha regalato negli ultimi anni straordinari registi, tra questi Ki-duk è di sicuro uno dei più prolifici e interessanti. L' Arco ne è l'ennesima conferma. La storia questa volta si svolge a bordo di una barca in mezzo al mare, sulla quale un vecchio ospita dei pescatori. L'uomo non vive da solo ma con una ragazzina di 16 anni. Si racconta che il vecchio l'abbia trovata quando lei aveva sei anni e, quando raggiungerà il diciassettesimo anno d'eta, la sposerà. Le cose si complicano quando un giorno giunge sulla barca un ragazzo di città che cattura immediatamente le attenzioni della giovane. Guardando questo film sin dalle primissime inquadrature, è possibile percepire evidenti richiami ai film precedenti di Ki-duk: la barca su cui vivono il vecchio e la ragazzina, isolati quasi come se si trovassero in un mondo a se stante, ricorda molto le case galleggianti de L'Isola o il tempio in mezzo al lago in Primavera, Estate, Autunno, Inverno...e ancora Primavera. Ma è soprattutto con L'Isola che ho percepito maggiori collegamenti, attraverso oggetti (l'altalena) o piccoli gesti (ho provato una morsa allo stomaco quando la ragazzina si infila in bocca due ami incrociati). Questo film non vive solo di rimandi, ma ha una sua vita il cui cuore pulsante è il rapporto tra il vecchio e la ragazzina. Difficile capirne la natura, riuscire a distinguere l'affetto dall'ambiguità. Quello che all'inizio sembra un rapporto tra nonno e nipote diventa ai nostri occhi qualcosa di complesso e di indefinibile (amore? semplice egoistico desiderio di possesso?) che disturba e allo stesso tempo commuove: la protettività del vecchio che si contrappone al pericolo in cui la mette quando leggono il futuro ai loro clienti, l'innocenza quasi infantile di lei che si contrappone alla consapevolezza di poter ferire il vecchio, rivolgendo le sue attenzioni verso gli altri uomini, sono solo degli esempi. Un rapporto che non ha bisogno di parole (mai uno scambio di parole tra i due, perlomeno nessuno scambio a noi udibile) e che sembra sbagliato voler spogliare del suo fascinoso mistero. Alla fine si rimane come il giovane ragazzo, convinto di fare del bene separando i due, restituendo la ragazza alla terra ferma, e resosi conto solo alla fine di quanto quell'unione fosse profonda ed inestricabile. Tutto è duplice ed ambivalente in questo bellissimo film, come un arco che può essere usato per ferire e uccidere, ma anche per suonare romantiche melodie.

12 comments:

Deneil said...

non ho nulla di ki duk ma ogni volta che ne leggo mi innamoro delle storie raccontate..sembrano così..leggere..non so serendo l'idea..cosa recupero prima?

Anonymous said...

Mi piace moltissimo questa recensione Momis :-* sei riuscito a esprimere a parole il messaggio profondo di questo film, e sicuramente incuriosisce chi, come me, non l'ha ancora visto :-) ma mi è piaciuto molto "PRIMAVERA, ESTATE,..." e credo che la profondità di questo regista sia ben rispecchiata dai suoi film :-) molto interessante ;-), :-*

Anonymous said...

bella la recensione di questa pellicola e qualcosa mi dice che anche la fotografia non sia niente male ;)
me lo procuro

Anonymous said...

.....amore? semplice egoistico desiderio di possesso? solitudine? desiderio di scoprire e di sapere che c'è qualcosa di più grande e di diverso oltre al piccolo mondo in cui viviamo o in cui ci fanno vivere?.........
......mah.............
......in ogni caso bel film....magari la mia mente non riesce a capire.....
...di sicuro ci sono delle cose delle sottigliezze (parecchie) che la mente di "noi occidentali" non può interpretare... non so se sia un bene o un male in ogni caso film interessante con colonna sonora monotematica ma film da seguire con attenzione.
ognuno di noi coglie qualcosa da questo film ....qualcosa di particolare e di personale....mah....non saprei....
....comunque...ciao cugino altro grande film. ^____*

Anna Maria said...

Beh lo vedrò di sicuro e poi ti scriverò che ne penso, come ho fatto con gli altri ;)

Gianmario said...

A me e' piaciuto pero' in molti non ne hanno parlato molto bene. Forse non e' il massimo di Ki Ki-duk ma ha la sua poeticita'. La ragazzina sull'altalena che rischia in ogni istante di essere colpita da una frecca ma continua a sorridere sicura e' troppo bello.

Comunque sembra quasi che non aspettino altro che Kim Ki-duk faccia un film un po' al di sotto per dargli addosso.

nicolacassa said...

Un bellissimo film, anche se mi ci vorrebbe un bel pò di riflessione per capirlo. Almeno per dare un senso al finale e accettarlo. La tua interpretazione potrebbe essere la chiave di lettura!

Anonymous said...

ce l'ho ma lo devo ancora vedere.
splendida l'immagine dell'arco, che usa anche eraclito (quello originale) per indicare l'armonia e conciliazione e tensione degli opposti (...l'arco, il cui nome è vita e la cui azione è morte...).

Weltall said...

@deneil: "sembrano così..leggere" è un modo perfetto per descrivere le sue storie ^___^
Non saprei dirti cosa recuperare prima...ti posso dire l'ordine in cui gli ho visti io:
Primavera Estate Autunno Inverno ... e ancora Primavera
Ferro 3
L' Isola (Seom)
La Samaritana
L' Arco

Il prossimo che vedrò sarà Time

@rosuen: Grazie ^___^
Li farò vedere anche a te questi ^___^

@Miky: ma grasssie ^___*
Procuratelo e poi fammi sapere

@Mikyalpha: cugino...io veramene no so cosa risponderti...no so se devo ringraziarti o...colonna sonora monotematica...mi aspetta anche "rumore di pipì". Te lo sei dimenticato quello, vero? ^___*

@inenarrabile: aspetto il tuo commento ^__^

@gianmario: si ho notato questo attendere Ki-duk al suo passo falso per massacrarlo...per questo ho un po' paura a vedere Time. Non vorrei farmi influenzare da tutto quello che ho letto.
Comunque L'arco è veramente bello, con mmomenti di vera poesia...secondo me è uno dei suoi film migliori ^___^

@Nick: ma neanche più di tanta. Film così vengono rovinati da una eccessiva riflessione ^___^
Le cose che ho scritto io sono forse le più ovvie e scontate.

@heraclitus: ti ringrazio per questa citazione di eraclito che si sposa perfettamente con questo film.
Guardalo appena puoi! Sono curioso di sapere che ne pensi ^___*

Deneil said...

ora vedo di recuperare un po'..tra consigli tra i blogger sto accumulando una marea di film da vedere..come se non ne avessi già abbastanza!

Edo said...

Bellissimo. Hai ragione, questo film vive di contrasti, nella storia come nello stile. Kim ki-duk sa essere spirituale come pochi, e due secondi dopo crudo e macabro. Sa parlare di bellezza e di violenza riuscendo a rendere armonioso l'apparente contrasto.

Weltall said...

@deneil: è così anche per me...una lista che non finisce più ^___*

@edo: "Sa parlare di bellezza e di violenza riuscendo a rendere armonioso l'apparente contrasto"
E' qualcosa che trovo meraviglioso nel cinema di Ki-duk, sono d'accordo con te.
Ora mi aspetta Time e paradossalmente non so cosa aspettarmi.