Wednesday, April 01, 2009

Il 13 porta bene all' esordio di Gela Babluani

13 è solo un numero, ma per molti superstiziosi assume un significato diverso, legato alla fortuna e alla sorte. Tzameti significa tredici in georgiano e dalla Georgia sono emigrati il protagonista di questa storia e la sua famiglia. Lui, Sebastien, lavora come muratore e restaura tetti per portare a casa un po' di soldi. Il suo ultimo lavoro in una villetta va a monte però, quando il proprietario muore senza avergli saldato neanche l'anticipo. Decide perciò di approfittare di un' occasione capitatagli per puro caso, una lettera indirizzata al padrone di casa, legata a qualche tipo di lavoro che avrebbe fruttato un bel guadagno extra. Sebastian segue le istruzioni indicate nella lettera e si trova presto coinvolto suo malgrado in un gioco crudele al quale non può rifiutarsi di partecipare. 13 Tzameti, così si intitola il film di Gela Babluani, se volessimo ricondurlo ad un genere in particolare, potremmo indicarlo come un thriller sicuramente ben lontano però dalla comune concezione che il grande pubblico ha di questi film. Lungometraggio d'esordio, 13 Tzameti è un film sul quale è meglio non approfondire troppo i dettagli della trama e correre il rischio di togliere alla visione (soprattutto la prima) quegli elementi che la rendono sorprendente e affascinate. Fascino che deriva dal bel bianco e nero in cui è girato, che mette l'accento sulla condizione disagiata in cui vive Sebastein e famiglia, e che si fa sempre più opprimente minuto dopo minuto. Il fattore "temporale" tra l'altro, è fondamentale nel film di Babluani. Il regista infatti si prende tutto il tempo che gli occorre, specialmente all' inizio, costruendo il suo film a passi lenti, inserendo elemento dopo elemento con il contagocce. Uno stillicidio ipnotico dal quale non possiamo distogliere lo sguardo una volta capito il "gioco" al quale, come Sebastien, abbiamo deciso di partecipare. Un gioco nel quale un giovane perde la sua innocenza e capisce come va il mondo per le persone come lui, quelle che lottano giorno per giorno per portare a casa quel che basta per vivere. Un gioco dove la posta è comunque quella più alta e non importa se vinci o perdi perché il numero sfortunato è sempre quello che hai in mano.

6 comments:

Giovanni Lembo said...

Gran bel film! Particolare e forse non per tutti (l'ho consigliato e i commenti anavano dai "grandioso" a "ma che schifezza mi hai fatto vedere?")... comunque per me è da vedere!

Killo said...

bhe...meno male che non sono superstizioso...

Weltall said...

@Vagabond: non è per tutti, questo è sicuro...comunque un gran bel film non ho il minimo dubbio su questo ^__*

@killo: meglio così amico ^__*

nicolacassa said...

Film incredibile!! Tra l'altro il tipo che ci deve dare l'appartamento a Parigi si chiama Sebastien!

Pupottina said...

anche per me è molto di più che un film.... mi toccherà vederlo

^_____________^
buon giovedì

Weltall said...

@Nick: e bravo cugino che se ne va a Parigi ^__*

@Pupottina: io non posso che consigliarne la visione prima che esca il remake ^__^