Monday, February 22, 2010

I non tanto AMABILI RESTI

Non so se dipenda dal fatto che non ho letto il libro di Alice Sebold ma mi risulta otremodo difficile digerire il film che Peter Jackson ne ha tratto. La stessa squadra che è riuscita a portare sullo schermo nella sua interezza Il Signore degli anelli (lo stesso Jackson in coppia con la moglie Fran Walsh) si trova qui alle prese con una storia che si muove su piani differenti, per i quali si necessitano approcci differenti che il regista neozelandese fa il possibile per seguire con risultati troppo altalenanti per dare la giustà solidità ad una storia difficile come quella di Susie Salmon, quattordicenne brutalmente assassinata da un insospettabile vicino di casa mentre tornava a casa da scuola, intrappolata in una sorta di limbo dal quale osserva la sua famiglia, il ragazzo di cui è innamorata e il suo stesso assassino (uno straordinario Stanley Tucci che ci restituisce un "mostro" come non ne vedevamo da un po' al cinema) . Una storia quasi corale dove alcuni personaggi appaiono fin troppo sacrificati in funzione di una narrazione che si concentra su alcuni di loro in particolare: assisitiamo quindi alla dolorosa elaborazione del lutto della famiglia di Susie, al suo assassino che indisturbato si prepara ad un nuovo omicidio e alla stessa Susie che osserva tutto questo quasi impossibilitata ad accettare il suo trapasso e tutte le cose che si è lasciata dietro. Il mondo perfetto di Susie, coloratissimo e dall' atmosfera tanto "seventy" (decennio tra l'altro in cui è ambientata la storia), dovrebbe fare da collante con il resto del film risultanto spesso e volentieri un mero sfoggio di "visioni" troppo fini a se stesse. Non è sempre così (lo splendido naufragio delle navi in bottiglia ne è un esempio ma ce ne sono fortunatamente anche altri) ma non capisco come un regista come Jackson si dimostri un fine narratore per immagini (i disturbanti grandangoli sulle dita dell'assassino o tutta la parte iniziale fino alla presa di coscienza da parte di Susie della propria morte) e allo stesso tempo così grossolano quando c'è da mostrare i sentimenti e i desideri romantici di una adolescente sbagliando, a mio personalissimo giudizio, una delle sequenze più importanti del film (il prefinale nella discarica). Insomma è difficile promuovere un film così dove si alternano registri diversi che non legano tra loro ed è impossibile chiudere un' occhio in favore delle parti più riuscite (perchè ce ne sono, per carità) quando un regista come Peter Jackson ci ha sempre abituato a tenerli entrambi bene aperti e spalancati.

8 comments:

nicolacassa said...

Qui ci vuole una visione della trilogia, tanto per non sentire la nostalgia!!

Spino said...

peccato, però mi sa che lo recupero lo stesso anche se so già che non sarà all'altezza del libro

Weltall said...

@Nick: anche King Kong o Sospesi nel Tempo basterebbero ^__^

@Spino: io credo che invece recupererò il libro e proverò a dare una seconda occhiata al film dopo la lettura. Attendo un tuo giudizio ^__^

Cineserialteam said...

La troppa lentezza lo rende di difficile presa sul pubblico. Mi ha deluso.

Weltall said...

@Cineserialteam: ha deluso in tanti purtroppo. Da Jackson ci si aspettava ben altro!

Deneil said...

delusione anche per me..il libro dicono in molti sia stupendo..ce l'ho in casa quindi (anche se con gran fatica avendo visto il film) lo leggerò a breve..per quanto riguarda il film l'ho trovati ottimo appunto fino alla presa di coscienza della bimba assassinata dopo di che il nulla...anzi in più parti (una delle ultime scene in "paradiso") fastidioso..non so da cosa dipenda, forse jackson ha bisogno qualcuno che gli imponga dei limiti (anche in king kong che comunque mi piace ogni tanto sbrodolava abbondantemente)..non so..delusione ripeto.

Deneil said...

delusione anche per me..il libro dicono in molti sia stupendo..ce l'ho in casa quindi (anche se con gran fatica avendo visto il film) lo leggerò a breve..per quanto riguarda il film l'ho trovati ottimo appunto fino alla presa di coscienza della bimba assassinata dopo di che il nulla...anzi in più parti (una delle ultime scene in "paradiso") fastidioso..non so da cosa dipenda, forse jackson ha bisogno qualcuno che gli imponga dei limiti (anche in king kong che comunque mi piace ogni tanto sbrodolava abbondantemente)..non so..delusione ripeto.

Weltall said...

@Deneil: si, delusione abbastanza cocente soprattutto perchè arriva da un regista che stimo molto. Probabilmente ha bisogno di limiti ed un maggiore senso della misura soprattutto quando deve trattare materiali delicati come questo Amabili Resti. In altri casi (come in King Kong) forse la mancanza di limiti gli ha giovato ^__^