Wednesday, June 09, 2010

"Who the hell is interrupting my kung fu?"

Un riverbero della blaxploitation dagli anni '70 arriva fino ad oggi grazie al regista Scott Sanders. Black Dynamite è il titolo del film. Black Dymanite è anche il nome del personaggio protagonista, orgogliosamente afroamericano, ex agente della CIA, donnaiolo dal grilletto facile e dalle letali tecniche di Kung Fu. La sua reputazione è talmente nota che quando la polizia rinviene il cadavere del fratello la prima preoccupazione è la violenza che una sua vendetta potrebbe portare nelle strade. E' bene chiarire che non è nelle intenzioni di Sanders rinverdire i fasti del genere ma omaggiarlo attraverso i meccanismi della parodia, prendendo tutti gli elementi del cinema black anni '70, miscelalandoli assieme e estremizzandoli fino a renderli volutamente ridicoli. La ricostruzione dell 'immaginario di quel decennio comincia dai costumi, passando per le acconciature, le scenografie, fino ad approdare alla colonna sonora (nuova di zecca ma volutamente vintage) e alla fotografia. Rifacendosi soprattutto alla blaxploitation della West Coast, Black Dynamite, scritto tra gli altri dallo stesso attore protagonista Michael Jai White, porta sullo schermo le tematiche del quartiere da proteggere, la lealtà tra "fratelli", prostitute, papponi e spacciatori, tutto naturalmente ritratto ricercando con dovizia di particolari lo stereotipo più sfacciato e i luoghi comuni più blasonati (non ultimo le "dimensioni intime" degli afroamericani). Ma nel calderone ci finiscono anche lotte sociali, arti marziali, scienziati cinesi, fino ad arrivare al complotto politico che vede un noto ex-presidente muovere tutte le file nell' ombra. E per quanto possa apparire folle questo minestrone funziona e se si decide di stare al gioco, ci si diverte pure.

2 comments:

Pupottina said...

mi piacerebbe vederlo

^_____________^

Weltall said...

Naturalmente non è ancora uscito in Italia (e non creo che uscirà) e non so se si trovano sottotitoli nella nostra lingua ^__^"