Thursday, January 13, 2011

In viaggio verso il VALHALLA

Valhalla Rising di Nicolas Winding Refn ha sfiorato le nostre italiche coste in occasione del Festival di Venezia 2009 per poi sparire completamente dai radar. Bisogna dire però che questa volta i nostri distributori hanno avuto gioco facile, infatti basta poco per capire quanto fossero scarse le probabilità di un riscontro commerciale per un film di questo tipo, in cui i dialoghi si contano sulle dita di una mano e sono soprattutto i silenzi e i paesaggi a farla da padrone. La pellicola si apre in una qualche sperduta regione del nord Europa, abitata da una tribù di vikinghi brutti, sporchi, cattivi e pagani, dove dei guerrieri tenuti come prigionieri vengono utilizzati per cruenti combattimenti all' ultimo sangue. Tra questi c'è One-Eye, guerriero muto ed imbattibile, la cui forza attira le attenzioni dei cavalieri cristiani, anche loro sporchi, brutti e cattivi, che lo arruolano per la guerra che si svolgerà in Terra Santa per la riconquista di Gerusalemme. Abbiamo detto in apertura che Valhalla Rising è un film d'atmosfera costruita sui paesaggi, tanto evocativi quanto inquietanti, particolare sottolineato da una colonna sonora incalzante ed opprimente. Ma Valhalla Rising è anche un film con sprazzi (abbastanza circoscritti, è il caso di dirlo) di violenza cruda e brutale, perpetrata tanto da One-Eye (per esigenza di sopravvivenza) quanto dai futuri crociati. Il film evidenzia in maniera forte l' ipocrisia della "missione santa" dei guerrieri cristiani guidata da desideri materiali piuttosto che da valori religiosi, sostituiti da dubbi, paura e violenza quando il loro viaggio si trasforma in un vagare in terre sconosciute e inospitali. Il regista racconta il viaggio di One-Eye che, guidato da visioni premonitrici, da guerriero nordico anela ad una morte in battaglia per accedere al Valhalla (e da qui, credo, il titolo del film), dividendo il film in sei parti, dalla Collera fino ad il Sacrificio, in un percorso ricco di parallelismi con quello di Cristo raccontato nella Bibbia. Valhalla Rising insomma, rappresenta una piccola ed inaspettata sorpresa, sicuramente non per tutti i palati, capace di regalare un profondo coinvolgimento sempre che si sia disposti ad abbandonarsi totalmente alla visione anche quando sembra (come nella bella sequenza della nave) che il regista voglia prendersi più del tempo che gli serve.

2 comments:

Pupottina said...

sembra interessante questo film. la locandina è stupenda.
come promesso sono tornata.
sì, anche io avevo pensato che skyline promettesse troppo per non dare niente vedendolo.

^________^

Weltall said...

@Pupottina: il film merita ma bisogna mettere in conto che ha dei tempi dilatatissimi che potrebbero scoraggiare. Secondo me però ripaga alla grande ^^

Skyline è terribile!!! Pubblicherò un post in merito al più tardi lunedì ^^