Wednesday, June 08, 2011

Far East Film Festival 13 - Day 9

WANTED : BORDER
Regia di Ray Dafante Gibraltar

Che cos'è Wanted : Border? Questa la domanda che ci si pone alla fine di una visione straniante, che lascia confusi e in fondo anche affascinati. Cinema di natura sperimentale o semplicemente pretenzioso? Forse non esiste un' unica risposta per questo film dove è impossibile individuare un filo narrativo da seguire, così come appaiono confusi, sovrapposti, frammentati i piani temporali delle diverse storie e dei diversi personaggi rappresentati. Esiste comunque una figura cardine, quella della locandiera e del suo locale famoso per l' ottima cucina, intorno al quale ruotano vicende collaterali a volte violente (lo sfortunato documentarista o il patrigno incestuoso) a volte rappresentative della realtà politica e religiosa delle Filippine. Un film che nel suo intricatissimo complesso rimane indecifrabile e difficilmente categorizzabile.

TROUBLESHOOTER
Regia di Kwon Hyeok-jae

Il cinema coreano si conferma fino all' ultimo uno dei protagonisti principali di questa edizione del Far East. Troubleshooter è infatti un' onestissima pellicola di genere perfettamente bilanciata tra una storia complessa ed articolata e grandi momenti d' azione. La storia si concentra su di un ex poliziotto che, diventato investigatore privato, si trova coinvolto in un omicidio che è solo la punta dell' iceberg di un ben più complesso e profondo complotto politico. Quello di Kwon non appare un film troppo costruito a tavolino come The Unjust, ma impostato fin dai primi minuti per far precipitare lo spettatore dentro la vicenda, rivelando tutti gli intrecci senza tante attese e, permettendo di poter godere in egual misura tanto della storia quanto delle parti puramente action. Ennesima dimostrazione dello stato di salute di un certo genere di cinema commerciale e d' intrattenimento coreano.

THE DRUNKARD
Regia di Freddy Wong

Forse il film più artisticamente rilevante visto al Festival che richiama alla mente Wong Kar Wai (non a caso l' autore del romanzo dal quale è nato il film ha ispirato In the Mood for Love e 2046) e porta sullo schermo la vita ad Hong Kong negli anni '60 attraverso la figura di uno scrittore, Mr. Lau, che tra donne e alcol cerca di sopravvivere come romanziere, finendo poi per rinnegare i suoi stessi principi artistici cominciando a scrivere racconti per riviste pornografiche. Tra le diverse storie d'amore infelici e frammenti di vita offuscati dall' abuso di alcolici, quello che emerge maggiormente è proprio una riflessione molto profonda sullo scrivere e sull' essere uno scrittore. The Drunkard è un film che scorre lento eppure nella sua quasi immobilità si costruisce il ritratto di una società, di un uomo e di un periodo storico in grado di regalare grandi suggestioni.

PUNISHED
Regia di Law Wing-cheong

Direttamente dalla factory di Johnnie To, la Milkyway, arriva un thriller incentrato sulla vendetta ed il senso di colpa, dove un padre vuole trovare ad ogni costo i responsabili del rapimento e della morte della figlia. Costruito intorno ad una struttura a flashback, riciclata ma di sicuro effetto, Punished si poggia tutto sul personaggio interpretato dal sempre bravo Anthony Wong il cui ruolo paterno, severo ed irreprensibile, è da inquadrare in un' ottica più ampia di quel che possa sembrare e va bel oltre quello intrinseco al suo nucleo familiare. Sulla sua coscienza gravano le decisioni e le responsabilità di padre di famiglia e di datore di lavoro, aspetto questo trattato forse in maniera troppo superficiale cosa che va a discapito degli intrecci e la definizione dei personaggi secondari. Punished si configura infatti nel suo complesso come una violenta e disperata caccia all' uomo forse un po' al di sotto delle aspettative considerata l' importanza dei nomi coinvolti e la nota qualità dei thriller targati Milkyway.

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