Friday, September 30, 2011

WELTALL'S WOR(L)D - ANNO 05

Mi sembra quasi che oggi, molto più che uno, due o cinque anni fa, sia importante lasciare una tacca virtuale nella blogosfera, quasi ad affermare "io ci sono ancora, nonostante tutto!". Non è un segreto infatti che questo mondo, che cinque anni fa risultava ricco e pieno di vita, si sia lentamente spopolato in favore del Social Network per eccellenza. A scanso di equivoci, questo non vuole essere un post di critica a Facebook (sono un utente registrato da più di due anni dopotutto) anche perchè si è rivelato, con il passare del tempo, la principale vetrina nella quale "esporre" i contenuti del blog. E ancor di più, qui non si vuole giudicare nessuno. Tutti hanno la propria vita, i propri impegni, ed il blog richiede tempo soprattutto quello libero di ognuno, merce preziosissima oggigiorno. E' normale perciò che si migri verso mezzi più immediati (come Twitter e Tumblr, per fare altri due esempi) ma fa un po' dispiacere pensare a quanti blog si sono semplicemente spenti o hanno lentamente ma inesorabilmente interrotto le pubblicazioni. C'è però uno zoccolo duro di blogger che non molla e sono molto orgoglioso di farne parte. Non mi metterò qui ad elencarli tutti, rischierei probabilmente di dimenticarne qualcuno, ma mi sembra quantomai giusto segnalare, come gli anni passati, Il Blog Ottuso (diventato in tempi recenti Erottuso!!!) che, come WELTALL'S WORLD, oggi compie cinque anni di vita. Ed è con la solita passione che mi appresto a portare questo modesto spazio web al suo sesto anno di pubblicazioni cercando di mantenere inalterati gli argomenti e con il solito buon proposito di inserirne di nuovi. Se vi va ancora di seguirmi, sapete dove trovarmi ^^

P.S.: non avendo avuto modo di farlo prima, ci tengo a dedicare questo post a Sergio Bonelli per un ultimo e doveroso saluto. Non sono certo nato con un albo degli Incredibili X-Men in una mano e un volume di Ken Il Guerriero nell' altra e, anche se ormai abbandonato da tempo, Dylan Dog è stato un capitolo fondamentale, non soltanto per la mia comics-addiction. Probabilmente non mi sarei avvicinato alle opere di Lovecraft o Poe se non fosse stato per l' indagatore dell' incubo. Ciao Sergio.

CINE20 - 26^ PUNTATA

Settimana pienissima in sala a partire da questo weekend: A Dangerous Method, Drive, Blood Story!!! In sede di recensioni vi proponiamo L' Alba del Pianeta delle Scimmie e La Pelle che Abito di Almodovar. Inoltre, Strade Perdute in Blu-ray per tutti gli amanti di David Lynch. Online qui.

Thursday, September 29, 2011

CINEQUIZ - ST.03 - EP.04 "The man who lost his pants"


Anche questa volta in ritardo! Secondo frame:


Terzo frame! A chi va 'sto punticino?


Soluzione: BOILING POINT
Vincitore: Tob

Classifica:
Tob - pt. 4
Beld - pt. 3
Jived - pt. 2

Wednesday, September 28, 2011

DEXTER - SEASON 05 -

TITOLO ORIGINALE: DEXTER
TITOLO ITALIANO: DEXTER
NUMERO EPISODI: 12

-TRAMA-
Dopo aver chiuso definitivamente i conti con Trinity, Dexter si trova a pagare un prezzo altissimo per aver esposto, come mai prima d'ora, la sua famiglia al lato oscuro con il quale convive da sempre.

-COMMENTO-
La quarta stagione di Dexter ha riportato la serie ad altissimi livelli, forse solo di pochissimo inferiori a quelli della prima. Alle alte aspettative nate di conseguenza per la stagione seguente, sono venute di seguito anche un leggerissimo timore di vedere le stesse irrimediabilmente deluse, insieme all' incognita riguardante le condizioni di salute di Michael C. Hall. Per fortuna tutto sembra essere andato per il meglio: la quinta stagione è andata in onda per tutti i suoi 12 episodi e Michael C. Hall pare aver sconfitto il suo male confermandosi per una sesta serie del nostro serial killer preferito. Drammaticamente collegata al finale della precedente, la nuova stagione porta il nostro Dexter ad affrontare la paura di vedere il proprio figlio subire un trauma identico a quello che subì lui da bambino ma anche una curiosa elaborazione del lutto e del senso di colpa che lo spinge a fare coppia con una ragazza sfuggita ad un branco di stupratori/assassini seriali. Non è la prima volta che al Nostro viene affiancato un personaggio con il quale poter mostrare il suo lato oscuro ed essere se stesso, ma è certamente nuovo il rapporto che si crea tra i due, per una volta positivo (per entrambi) piuttosto che distruttivo. Certo, si sente la mancanza di un villain importante come Trinity, le sottotrame sanno di mero riempitivo (soprattutto quella dei killer colombiani e della poliziotta, piuttosto che quella con protagonista Peter Weller) e molti personaggi secondari hanno esaurito il loro potenziale (male comune con tante altre serie) ma, facendo un bilancio netto, Dexter continua a chiudere in positivo. Non male per una serie con cinque anni sulle spalle, non male.

-DVD-
In Italia siamo praticamente in pari con le pubblicazioni dei cofanetti e non credo tarderà l' uscita anche di quello contenente la quinta stagione. Ma se lo volute subito potete acquistare quello inglese qui.

Tuesday, September 27, 2011

"Io credo solo nel Dio del Massacro"

Quello a cui assistiamo in Carnage è un massacro senza mezzi termini, la cui unica vittima accertata è il ceto medio-borghese al quale appartengono le due famiglie protagoniste, interpretate da un poker d’attori straordinario ed in ottima forma tanto la parte femminile (Kate Winslet e Jodie Foster) che quella maschile (John C. Reilly e Christoph Walz). Nascoste dietro il loro perbenismo di facciata, le due coppie cercano una conciliazione dopo che i rispettivi figli hanno avuto un diverbio finito a bastonate in faccia. Fin dalla composizione del memoriale dove viene riassunto lo svolgersi della lite, Polanski mette in moto un congegno ad orologeria che, con una precisione che spacca il secondo, procede ad una progressiva ed inarrestabile frantumazione delle fragilissime maschere d’ ipocrisia fatte di falsi convenevoli ed un’ ostentata elevazione culturale. E quando i personaggi sono messi a nudo, privati di quell’ ancora materiale (il telefonino, la borsetta o il catalogo d’arte) che li lega a quella parte di società civile alla quale orgogliosamente si sentono di appartenere, la civiltà è proprio la prima cosa ad abbandonarli, tanto che il confronto non rimane arginato tra genitori ma si allarga fino ad un testa a testa fra maschi alfa, mogli e mariti, uomini e donne, in un ribaltarsi di fronti ed alleanze esilarante quanto patetico. Si fosse trattato di Haneke probabilmente la violenza sarebbe esplosa ad un certo punto, improvvisa e scioccante dando alla “carneficina”, alla quale appunto si riferisce il titolo dell’ ultimo film di Polanski, la sua rappresentazione letterale. Che questa poi avvenga per davvero dopo la dissolvenza in nero con la quale in maniera improvvisa si chiude praticamente la pellicola, non ci è dato saperlo ed in fondo la cosa è anche poco importante.

Recensione già pubblicata su CINE20.

Monday, September 26, 2011

L' onere dell' onore

Vent’ anni dopo la scomparsa dei 5000 uomini della Nona Legione nei territori selvaggi dell’ attuale Scozia, Marcus Aquila, figlio del comandante della Nona, decide di intraprendere insieme al suo schiavo un viaggio nelle regioni più a nord della Britannia per recuperare l’ Aquila di Roma e restaurare l’ onore della sua famiglia. Il film di MacDonald ruota tutto intorno a questo. Può sembrare un film in costume dove centurioni e selvaggi britannici se le suonano di santa ragione ma sarebbe come voler vedere il proverbiale bicchiere mezzo pieno quando invece è praticamente vuoto. A meno che, è il caso di precisare, lo spettatore non sia interessato a capire nel profondo il significato della parola “onore”, aspetto nel quale The Eagle si impegna con decisione, insistendo in maniera martellante e ridondante sullo stesso concetto, definendolo come cifra distintiva tra la civiltà e la barbarie: cosa importa se la sete di conquista dei Romani ha portato a uccidere, depredare villaggi e stuprare donne, se dalla loro hanno la guida di un valore universale come l’onore. E come possono competere i selvaggi popoli dell’ allora Britannia che trucidano Romani e si pitturano la faccia, ma “onore” non sanno neanche come si scrive? L’ onore ha un potere così grande sull’ uomo che lo spinge a stringere amicizie prima impensabili come quella tra Marcus ed il suo schiavo Esca, nato proprio nelle regioni più a nord dell’ inghilterra, che colpito da tali valori si rivolta contro la sua stessa gente. O i legionari della Nona sopravvissuti al massacro e nascostisi tra gli autoctoni per sopravvivere, ma pronti a riprendere scudi ed elmi in virtù dell’ onore di Roma. Si è capito insomma che The Eagle non si allontana mai da questa linea, proponendo una prospettiva unilaterale che risulta decisamente fuori luogo che rende il film quanto mai povero e pure un po’ fastidioso.

Recensione già pubblicata su CINE20.

Sunday, September 25, 2011

Lyric of the Week + Video / R.E.M. - E-BOW THE LETTER



Look up, what do you see?
All of you and all of me
Fluorescent and starry
Some of them, they surprise

The bus ride, I went to write this, 4:00 AM
This letter
Fields of poppies, little pearls
All the boys and all the girls sweet-toothed
Each and every one a little scary
I said your name

I wore it like a badge of teenage film stars
Hash bars, cherry mash and tinfoil tiaras
Dreaming of Maria Callas
Whoever she is
This fame thing, I don't get it
I wrap my hand in plastic to try to look through it
Maybelline eyes and girl-as-boy moves
I can take you far
This star thing, I don't get it

I'll take you over, there
I'll take you over, there
Aluminum, tastes like fear, take you there
Adrenaline, it pulls us near
I'll take you over there
It tastes like fear, there
I'll take you over

Will you live to 83?
Will you ever welcome me?
Will you show me something that nobody else has seen?
Smoke it, drink
Here comes the flood
Anything to thin the blood
These corrosives do their magic slowly and sweet
Phone, eat it, drink
Just another chink
Cuts and dents, they catch the light
Aluminum, the weakest link

I don't want to disappoint you
I'm not here to anoint you
I would lick your feet
But is that the sickest move?
I wear my own crown and sadness and sorrow
And who'd have thought tomorrow could be so strange?
My loss, and here we go again

I'll take you over, there
I'll take you over, there
Aluminum, tastes like fear, take you there
Adrenaline, it pulls us near
I'll take you over there
It tastes like fear, there
I'll take you over

Look up, what do you see?
All of you and all of me
Fluorescent and starry
Some of them, they surprise

I can't look it in the eyes
Seconal, spanish fly, absinthe, kerosene
Cherry-flavored neck and collar
I can smell the sorrow on your breath
The sweat, the victory and sorrow
The smell of fear, I got it

I'll take you over, there
Aluminum, tastes like fear,
Adrenaline, it pulls us near
I'll take you over, take you there
Aluminum, tastes like fear, there
Adrenaline, it pulls us near
I'll take you over take you there
It tastes like fear
It pulls us near
I'll take you over take you there
I'll take you over
It tastes like fear, there
It pulls us near
Pulls us near
Tastes like fear
Tastes like fear
Nearer, nearer
Pulls us near
Over, over, over, over
Over, over, over, over
Yeah, look over
I'll take you there, oh, yeah
I'll take you there
Oh, over
I'll take you there
Over, let me
I'll take you there
I'll take you there
There, there, there, baby, yeah

Friday, September 23, 2011

CINE20 - 25^ PUNTATA

Giunta a quota 25, CINE20 vi propone due film (qualitativamente) diametralmente opposti, Carnage di Polansi e The Eagle di Kevin Macdonald. In sala spicca L' Alba del Pianeta delle Scimmie e il nuovo film di Almodovar, La Pelle che Abito, senza dimenticare il documentario sui Pearl Jam. Per il "cinema casalingo" invece, questa è la settimana del Dio del Tuono, Thor. Tutto questo online qui.

Thursday, September 22, 2011

CINEQUIZ - ST.03 - EP.03 "Creepy smile"


Un po' in ritardo, secondo frame:


Soluzione: THANK YOU FOR SMOKING
Vincitore: Jived

Classifica:
Beld - pt. 3
Tob - pt. 3
Jived - pt. 2

Terzo frame:

Wednesday, September 21, 2011

"You trying to tell me it's raining monkeys?"

Anno 2011. Mentre negli Stati Uniti J.J. Abrams fa riemergere dal passato un cinema (sopratutto di matrice "spielberghiana") che sembrava scomparso da tempo, dall' altra parte dell' Oceano, più precisamente in Inghilterra, Joe Carnish porta in sala un progetto concettualmente molto simile ma per certi versi diametralmente opposto. Teenager e alieni fanno da filo conduttore, ma dove Abrams racconta di un gruppo si aspiranti filmmaker alle prese con un alieno desideroso di tornare a casa, Carnish si concentra su di una banda di teppistelli prima cacciatori e poi prede per un branco di alieni feroci. Da una parte lo sfondo di una cittadina della provincia americana fine anni '70, dall'altra un quanto mai attuale quartiere periferico londinese. Insomma, anche Attack the Block, come Super 8, sembra un omaggio a quel cinema che ha segnato le generazioni degli anni '80 (forse più quello di Joe Dante che di Spielberg) ma le atmosfere magiche che Abrams ha voluto resuscitare, qui lasciano il posto ad un approccio molto più concreto fatto di palazzoni e cemento all' interno del quale si muovono i giovani protagonisti, dediti a furtarelli e spaccio prima di diventare "eroi" loro malgrado. Pur non risparmiando frecciatine parecchio mirate verso un certo perbenismo spesso intriso profondamente di ipocrisia, il contesto non vuole essere veicolo per approfondite riflessioni sociali anche perchè il film ha ben altri obiettivi: il gigantesco complesso di appartamenti, i vicoli bui, i ragazzini incappucciati, lo slang quasi incomprensibile, rendono Attack the Block un film davvero cool, diretto ed efficace anche grazie ad una sceneggiatura che con molta semplicità punta al suo obiettivo senza mancarlo. Quello di Carnish è l' ennesimo esempio di cinema inglese che, pur non potendo contare su grossi budget, grandi nomi ed effetti speciali all' avanguardia, non ha niente da invidiare ai cugini americani e forse non è un caso che tra i produttori esecutivi spicchi il nome di Edgar Wright.

Tuesday, September 20, 2011

Attività Paranormali - parte seconda

Ok, Paranormal Activity 2. Il primo dubbio da sciogliere è se questo diventerà davvero il nuovo "brand" da serializzare e proporre anno dopo anno visto il vuoto lasciato da Saw, considerato che la panzana dei filmati recuperati ed utilizzati per gentile concessione delle famiglie dei defunti non la puoi riciclare ogni dodici mesi. E' vero però che, oltre all' esilarante spin-off giapponese, un terzo capitolo è già pronto ad arrivare in sala, ma ci sarà tempo per vedere gli sviluppi. Fatto sta che questo secondo capitolo è a tutti gli effetti un prequel dove si fa luce sul come e sul perchè la protagonista di Paranormal Activity fosse perseguitata da un demone. Cambia il regista al timone, Oren Peli cede il posto a Tod Williams, non si nota la differenza ed il film è strutturato esattamente come il precedente solo con qualche inquadratura in più perchè questa volta vengono utilizzate riprese anche di telecamere di sorveglianza. Notte dopo notte assistiamo al manifestarsi della presenza "estranea" con intrusioni sempre più pesanti mentre i protagonisti passano dallo scetticismo alla realizzazione che la stanno per prendere in quel posto. Tutto come da manuale, niente di particolarmente significativo eppure, prima di archiviare la pratica, è giusto sottolineare che, anche se di poco, questo Paranormal Activity 2 risulta più gradevole e godibile del precedente. Quello che si vede su schermo sono niente di più che banali giochi di prestigio eppure, forse per la presenza di un bambino piccolo, il tutto risulta più inquietante ed il meccanismo di paura e tensione procede senza quasi mai incepparsi. Ma non è solo questo. Quello che ha maggiormente rovinato il primo film è stato l'assurdo ed asfissiante battage pubblicitario ed il fatto che la produzione abbia voluto a tutti i costi cambiare il finale buttandosi sugli effetti speciali, perdendo in qualche modo l' "artigianalità" alla base del progetto. Anche qui purtroppo il finale va in quella direzione ma il film, passato decisamente più in sordina, appare molto meno presuntuoso. Sicuramente debole ma è già qualcosa.

Monday, September 19, 2011

"I know that's your camera, sir, but technically, that's my film."

C'era un tempo in cui il cinema ci faceva guardare allo spazio con occhi sognanti, immaginando universi pieni di vita e amichevoli visitatori alieni. C'era un tempo in cui il cinema era capace di raccontare storie di ragazzi comuni coinvolti in avventure fantastiche capaci di farti immedesimare a tal punto che lo stupore della scoperta diventava anche il nostro, sia che si trattasse di una nave pirata carica di tesori che di un cadavere abbandonato. C'era un tempo tempo in cui il cinema sapeva parlare, con un linguaggio universale, di sinceri legami d'amicizia, delle emozioni del primo amore o quelle del primo bacio. C'era un tempo e adesso non c'è più, perchè i tempi cambiano e il cinema pure. Ecco perché risulta impossibile non accogliere con gioia e tanta nostalgia questo Super 8 di J.J. Abrams che con immutata energia porta al pubblico di ieri e di oggi la magia di quel cinema. Un omaggio sentito che sfiora la dichiarazione d'amore verso una certa cinematografia nella quale sopratutto Spielberg, direttamente o indirettamente, ha fatto scuola e di cui E.T. e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo rappresentano certamente gli esempi più illustri. Non è un caso infatti che il progetto di Abrams sia prodotto e supervisionato dallo stesso Spielberg, e tanto di suo si ritrova in Super 8 e nei suoi sei giovani protagonisti testimoni di un incredibile incidente ferroviario mentre la loro telecamera "cattura" la fuga di una creatura aliena da uno dei vagoni. Ma c'è molto anche di Abrams in questo film, una passione cinefila che in qualche modo si riflette nei giovani aspiranti cineasti e nel loro zombie-movie amatoriale (che possiamo ammirare durante i titoli di coda), ma anche la capacità di abbracciare la modernità pur rimanendo ancorato al passato. Aspetto quest' ultimo che grava su Super 8 come una lama a doppio taglio, rendendolo un film fuori (dal) tempo ma anche uno di quelli di cui si sentiva sinceramente il bisogno.

Recensione già pubblicata su CINE20.

Sunday, September 18, 2011

Lyric of the Week + Video / FIRST AID KID - WALTZ FOR RICHARD



On our last trip to the coast
We watched the boats sail the sea
"How effortlessly they float"
You turned and said to me

And sedately I sat there
In my quiet mist of rage
How I wanted to tell you
But I was hushed by my shame

So when the waves come rolling in
Then I won’t turn the tide
And in the line of fire
You’ll set me aside
So go on Richard let go

And I can still remember
The laughter in a stranger’s face
And the way you would tell me
To slow down my pace

See no living is that easy
No living is that fair
Of course I was going to lose you
Were you ever even there?
Were you ever even there?

So when the waves come rolling in
Then I won’t turn the tide
And in the line of fire
You’ll set me aside
So go on Richard let go
So go on Richard let go

Friday, September 16, 2011

CINE20 - 24^ PUNTATA

In questa puntata di CINE20, l' operazione nostalgia di Abrams e Spielberg "Super 8", mentre in sala arriva il primo titolone direttamente dal Festival di Venezia "Carnage" di Polansky. Le uscite homevideo invece si distinguono per "The Ward" di Carpenter e per l' italianissimo "Boris : Il Film". Online qui.

Thursday, September 15, 2011

CINEQUIZ - ST.03 - EP.02 "Raging boy"


Soluzione: LA CITTA' VERRA' DISTRUTTA ALL' ALBA
Vincitore: Tob

Classifica:
Beld - pt. 3
Tob - pt. 3

I frame seguenti:


Tuesday, September 13, 2011

La cattiva maestra

Elizabeth Hazley mi ha fatto subito pensare a Ronnie Barnhardt. Cosa hanno in comune il personaggio di Bad Teacher con quello di Observe and Report (ottima commedia ancora inedita in Italia)? Seppur diversi, entrambi sono personaggi assolutamente negativi nonostante ricoprano dei ruoli “socialmente positivi” e di responsabilità. Quello interpretato da una splendida Cameron Diaz è un insegnante che ha scelto il suo lavoro non certo per vocazione, ma soprattutto come ripiego dopo essere stata lasciata dal suo ricco fidanzato. Nell’ attesa di trovare un nuovo rampollo con il quale accasarsi, Elizabeth si trascina svogliatamente tra una lezione e l’altra dormendo in classe, abusando di alcol e droghe ma anche del suo ruolo quando si tratta di fare il possibile per racimolare, tramite svariati espedienti, la cifra necessaria per una tanto desiderata operazione al seno. Se Bad Teacher è certamente un film costruito interamente intorno a questa figura principale, sarebbe comunque ingiusto non citare i personaggi di contorno e i loro interpreti: c’è il giovane e ricco professore interpretato da un sempre più apprezzabile Justin Timberlake che, sotto una sottilissima patina da intellettuale, si rivela un perfetto idiota. Ma anche il cristallino insegnante di educazione fisica con il volto di Jason Segel direttamente dalla serie How I Met Your Mother. E chi si aspetta la svolta con la redenzione finale della protagonista, forse è meglio che guardi da un’ altra parte a qualche altro film, perchè è esattamente la coerenza con la quale viene portato avanti il personaggio di Elizabeth a rendere Bad Teacher una commedia davvero riuscita e pure divertente.

Recensione già pubblicata su CINE20.

Monday, September 12, 2011

Che paura, le chatroom!

Bisogna ammetterlo: fa sempre una grande tristezza quando grandi ed importanti registi orientali cedono alle lusinghe del cinema occidentale e finiscono per venirne fagocitati. I Segreti della Mente (adattamento poco felice dell’ originale Chatroom) è l’ ultimo film di Hideo Nakata, la sua prima produzione Inglese dopo aver diretto per gli americani il remake del suo Ringu 2. Cosa è rimasto del regista giapponese in questa pellicola? Poco o nulla. Il suo film, ambientato tra le chat nelle quali si riunisce il popolo di internet, dopo il maldestro tentativo di raccontare una realtà sociale del nostro tempo si trasforma in un insipido thriller quando il protagonista, un giovane disturbato con insoddisfatte tendenze suicide, cattura nella sua trappola (una chatroom per adolescenti) un gruppo di coetanei fingendo di aiutarli ma in realtà sfruttando le loro debolezze per piegarne la volontà. Ne I Segreti della Mente i brividi latitano, così come la tensione che sembra arrivare nel finale ma si spegne presto. Ma anche tutti gli spunti più interessanti del film, quelli che avrebbero potuto renderlo più adulto e disturbante, sfortunatamente muoiono sempre sul nascere. Interessante l’ idea di dare una dimensione “fisica” alle stanze virtuali, tanto quella dove i giovani si ritrovano che le migliaia che popolano la rete, rendendole più colorate, ma anche più inquietanti, della grigia realtà. Ma il più grosso problema del film di Nakata, quello che lo affonda completamente, è di nascere già vecchio,trattando tematiche trite e ritrite in maniera banale con un abuso spropositato di figure stereotipate e luoghi comuni. Meglio risparmiare tempo prezioso e recuperare il ben più bello e riuscito “Kairo” di Kyoshi Kurosawa.

Recensione già pubblicata su CINE20.

Sunday, September 11, 2011

Lyric of the Week + Video / TOOTS & MAYTALS - 54 46 WAS MY NUMBER



Stick it up, mister!
Hear what I say, sir, yeah...
Get your hands in the air, sir!
And you will get no hurt, mister, no no no

I said yeah
What did I say?
Don't you hear? I said yeah (yeah yeah)
Listen to what I say (what I say)

Do you believe I would take something with me
And give it to the police man?
I wouldn't do that
And if I do that, I would say "sir, put the charge on me"
I wouldn't do that
No, I wouldn't do that

I'm not a fool to hurt myself
So I was innocent of what they done to me
They was wrong
Listen to me one more time, they were wrong

Give it to me one time
Give it to me two time
Give it to me three time
Give it to me four time

54 46 was my number
Right now, someone else has that number
One more time, 54 46 was my number
Right now, someone else has that number

I said yeah,
Listen what I say
I said hear me now, listen what I say

Give it to me one time
Give it to me two time

54 46 was my number
Right now, someone else has that number

I said yeah,
Listen what I say
I said hear me now, listen what I say

Friday, September 09, 2011

CINE20 - 23^ PUNTATA


Mentre sorprende la commedia politicamente scorretta Bad Teacher con Cameron Diaz, delude il thriller I Segreti della Mente di Hideo Nakata. Al cinema nel frattempo arriva Super 8 di J.J. Abrams e nei negozi, FINALMETE, 1941 - Attacco a Hollywood di Steven Spielberg. Tutto questo su CINE20 online qui.

Thursday, September 08, 2011

CINEQUIZ - ST.03 - EP.01 "Reload!"

E si comincia!!!
(Vorrei giusto ricordare che, nel caso nessuno indovini, il secondo frame verrà postato al più tardi domenica mattina)


Soluzione: A HISTORY OF VIOLENCE
Vincitore: Beld

Classifica:
Beld - pt. 3

Il secondo e terzo frame:


Wednesday, September 07, 2011

APOCALYPSE NOW - COLLECTOR'S EDITION 3 DISCHI BLURAY (ZONA A/B - ITALIA)

I più attenti ed assidui lettori si ricorderanno di certo del post che dedicai ad Apocalypse Now nella rubrica Consigli per gli Acquisti indirizzando i possibili acquirenti verso l'edizione Miramax inglese, la più completa in quel periodo almeno fino a quando la medesima non è stata poi editata anche in Italia. La diffusione del formato Bluray ci porta a fare però un ulteriore aggiornamento: la Universal ha pubblicato anche sul mercato italiano quella che può essere considerata la versione "definitiva" (definizione da prendere con le molle) del film di Coppola. Sui tre dischi blu che compongono l'edizione sono presenti, il film in versione theatrical e Redux, extra inediti e provenienti dalla precedente edizione, booklet da collezione, riproduzione della brochure consegnata durante le prime proiezioni del film e cinque cartoline da collezione. Ma non è tutto, nel terzo ed ultimo disco è presente il famoso documentario sulla realizzazione del film, diretto da Eleanor Coppola "Heart of Darkness" pubblicato in Italia da Feltrinelli ma finalmente incluso in un cofanetto insieme ai film. La questione è sempre la solita: se siete collezionisti o non avete ancora il film (siete matti?!?) l'acquisto/riacquisto è obbligato. Altrimenti lasciate perdere.

Caratteristiche Generali / Tecniche:
Produttore:
Distributore: Universal
Video: Apocalypse Now / Apocalypse Now Redux - 2.35:1 anamorfico 1080p
Audio: Apocalypse Now - Italiano 2.0 DTSHD, Inglese 2.0 DTS, Inglese 5.1 DTSHD 5.1; Apocalypse Now Redux - Cinese 2.0 DTSHD, Inglese 2.0 DTS, Inglese DTSHD 5.1; Heart of Darkness - Inglese 2.0 DTSHD, Tedesco 2.0 DTSHD
Sottotitoli: Apocalypse Now / Apocalypse Now Redux - Danese, Italiano, Olandese, Norveggese, Portoghese, Finlandese, Cinese; Heart of Darkness - Spagnolo, Tedesco, Inglese non udenti, Italiano, Olandese, Cinese
Extra: Disco1 - Commento audio di Coppola alle due versioni del film; Disco2 - Intervista a John Milus, Conversazione con Martin Sheen e Francis Ford Coppola, Il casting, Readin radiofonico di "Cuore di Tenebra" con la voce di Orson Welles,"Gli uomini vuoti" featurette, Scena talgiata, Scene Aggiutnive, Distruzione della reggia di Kurtz con titoli di coda, "La nascita del suono 5.1" featurette, Demo elicottero fantasma, La colonna sonora, Il Montaggio, La Musica, Creazione del suono, Il Mixaggio finale, "Apocalypse allora e adesso" featurette, Intervista a Coppola al Festival di Cannes 2001, "PBR Ragazzi di strada" featurette, I Colori di Apocalypse Now; Disco3 - Commento audio di Francis ed Eleanor Coppola al documentario, Brani dalla sceneggiatura di John Milus con appunti di Coppola, Spaccato dello storyboard, Archivio fotografico, archivio pubblicitario.
Zona: A / B Italia
Confezione: cofanetto

Contenuti Cofanetto:
1 Bluray contenente le due versioni del film
1 Bluray per gli extra
1 Bluray per il documentario Heart of Darkness
1 booklet da collezione
1 riproduzione brochure originale
5 cartoline da collezione












NOTA: le cartoline sono contenute in una busta trasparente sigillata che ho preferito tenere chiusa. Ho messo perciò l'immagine presente nel flyer all' interno del cofanetto.

Tuesday, September 06, 2011

"The best jobs are the ones nobody even knows you were there"

Considerata la sua rapida e ad oggi inarrestata ascesa al cinema action, Jason Statham può essere considerato senza dubbio l' attore di riferimento del genere. Il fatto che sia lui a prendere il posto di Charles Bronson nel remake di Professione : Assassino (The Mechanic) ne è un' ulteriore conferma ma anche un segno dei tempi. E' innegabile infatti che i due film siano per tanti particolari differenti ma sarebbe ingiusto ma sarebbe ingiusto metterli a diretto confronto anche perchè il remake di Simon West, per quanto inferiore, sia comunque un film a suo modo convincente: innanzi tutto è meno fracassone di quel che ci si potrebbe aspettare anzi, è proprio su alcuni "momenti fracassoni". dove l'azione si fa concitata, che fa storcere un po' il naso. Non c'è da sorprendersi comunque visto che il suo punto di forza è in fondo la storia che vede il nostro Jason lavorare come killer professionista, uno di quelli che fa sembrare i suoi omicidi dei banali incidenti. Succede poi che gli viene commissionato l'assassinio del suo mentore e, forse in cerca di redenzione, decide di prendersi cura ed addestrare il figlio di quest' ultimo. Il rapporto che si instaurerà tra i due non porterà a nulla di buono, fatto abbastanza prevedibile ma è anche ciò che rende il film godibile. I personaggi funzionano bene fra loro e, se non è mai un male avere anche per pochi minuti un veterano come Donald Sutherland sullo schermo, anche il giovane Ben Foster fa la sua figura. Per quanto riguarda Statham poi c'è poco da dire visto che ormai si è ritagliato un certo tipo di ruoli che gli calzano a pennello e che lo rendono quel motivo in più per non snobbare totalmente pellicole di questo tipo.

Recensione già pubblicata su CINE20.

Monday, September 05, 2011

(FINALLY!!!) THIS IS ENGLAND

This is England. Il "dove" è chiaro fin dal titolo. Il "quando" è ben identificato dagli efficaci titoli di testa, una carrellata di immagini che inquadrano il Regno Unito in un preciso contesto culturale, sociale e politico dei primi anni '80. E qui, precisamente nel 1983, che il regista Shane Meadown comincia a raccontarci del giovane Shaun (interpretato da un perfetto Thomas Turgoose), orfano di padre morto nella sciagurata campagna militare delle Falklands. La cosa che colpisce subito di This is England è il modo in cui Meadows racconta il suo Paese attraverso Shaun: il ragazzo, solitario e preso di mira a scuola dai ragazzi più grandi, finisce per avvicinarsi e fare amicizia con un gruppo si Skinheads, un rapporto che diventerà sempre più profondo con conseguenze anche drammatiche. Quella di Shaun è una necessaria ricerca di figure di riferimento, quasi un surrogato di quella paterna, per compensare ad un insanabile senso di smarrimento. Lo stesso smarrimento che dal singolo si riflette sull' intera nazione tradita da una politica impegnata a riaccendere i fuochi del colonialismo rendendosi così primo responsabile della precaria situazione sociale, terreno fertile per rigurgiti neo-nazisti. Meadows, che firma anche la sceneggiatura, riesce mantenere un perfetto equilibrio tra l'anima politica del film e quella prettamente umana, riuscendo a regalare un ritratto quanto mai sincero e commovente di un' intera generazione.

Recensione già pubblicata su CINE20.

Sunday, September 04, 2011

Lyric of the Week + Video / SUPERGRASS - SUN HITS THE SKY



I know a place where the sun hits the sky,
Everything changes and blows out the night,
Everyone knows why my tongue can't be tied,
'Cause I want to live where the sun meets the sky,

I am a doctor, I'll be your doctor,
I'm on my way, you won't come down today,
Live for the right things, be with the right ones,
Or they'll hold you down, they'll turn your world around,

Well, I just don't know why the sun hits the sky,
Everyone changed as they turned out the light,
Living is easy with time on my side,
'Cause I want to live where the sun meets the sky,

I am a doctor, I'll be your doctor,
I'm on my way, and you won't come down today,
Live for the right things, be with the right ones,
Or they'll hold you down, they'll turn your world around,

I am a doctor, I'll be your doctor,
I'm on my way, and you won't come down today,
Live for the right things, be with the right ones,
Or they'll hold you down, they'll turn your world around

Friday, September 02, 2011

CINE20 - 22^ PUNTATA


La seconda stagione di CINE20 riparte con slancio con la recensione di This Is England. Ruggine, Bad Teacher e Lanterna Verde tra le uscite in sala questa settimana e Drive Angry, Piranha 3D e Fast & Furious 5 nei negozi. Online qui.

Thursday, September 01, 2011

CINEQUIZ - STAGIONE 03 - EPISODIO 00 "Introduzione"

8 settembre 2011 ore 18:00
Questa è la data ufficiale d' inizio della terza stagione del CINEQUIZ qui su WELTALL'S WOR(L)D, che proseguirà con cadenza settimanale (con la consueta pausa tra dicembre e gennaio) per 30 episodi in tutto.
Il regolamento è lo stesso delle passate edizioni pertanto mi quoto: "tre frame per film, si comincia con il più difficile che vale tre punti. Se nessuno indovina si passa al secondo da due punti e così via fino al più facile che vale solo un punto"
Il secondo frame verrà postato di domenica mattina, mentre il terzo di lunedì all' ora di pranzo (naturalmente, cause forza maggiore, giorno e data potrebbero subire variazioni).
Venendo alle cose serie, ecco un indizio su cosa vincerà il primo classificato:


Nel caso non vi fosse chiaro sto parlando esattamente di questo.
Vi aspetto giovedì prossimo. Fatevi trovare pronti.