Monday, February 13, 2012

This is where the dreams are made

Nella stazione ferroviaria di Parigi vive il giovane orfano Hugo Cabret impegnato a verificare il corretto funzionamento degli orologi del complesso e a raccattare, anche con piccoli furti, qualche ingranaggio per riparare un automa, unico lascito del defunto padre. Oggetto misterioso, forse magico, veicolo di ricordi e ponte tra generazioni, capace di catturare e "scolpire" frammenti di tempo, come i fotogrammi su di una pellicola. L' automa è il Cinema o perlomeno ciò che il Cinema rappresenta per i protagonisti della storia, Hugo, suo padre e il cineasta George Melies, un "meccanismo" che funziona grazie alla complessità dei suoi ingranaggi, nascosto dietro all' illusione, alla magia di un' instancabile fabbrica di sogni. Scorsese ci promette un' avventura, all' apparenza banale, risaputa, forse infantile, e ci regala invece un omaggio alla Settima Arte nella sua totalità, un viaggio alle origini che sfiora i Lumiere e arriva dritto a Melies, mago ed illusionista, artigiano di un cinema che fu e che rivive oggi grazie ad un 3D quanto mai importante nella sua funzione di giuntura fondamentale tra presente e passato. Tutto il film ruota intorno a questo legame imprescindibile tra ieri e oggi, sull' importanza della memoria non solo come inestimabile eredità ma come catalizzatore di quelle emozioni che stanno alla base dell' amore per il cinema. Un viaggio non facile, all' apparenza non per tutti, ma per il quale Scorsese mette a disposizione un treno capiente. E se per caso vi riconoscete in Hugo e Isabelle e nelle espressioni estasiate e divertite dei loro volti illuminati dallo schermo cinematografico, allora state pur certi che siete nelle carrozza giusta.

Recensione già pubblicata su CINE20.

5 comments:

Anonymous said...

Io ancora non voglio uscire da quella carrozza!! Siamo in totale concordanza di opinioni, soprattutto rispetto alla funzione del 3D.

Ale55andra

Chimy said...

Gran recensione per un film davvero meraviglioso! E non scendiamo da quella carrozza!

Weltall said...

@Ale55andra: neanche io! E mi sarebbe piaciuto starci più a lungo ^^

@Chimy: ti ringrazio carissimo ^^ Certo che non si scende ^^

Luciano said...

La carrozza piace anche a me e non ne scenderei mai. D'accordo totalmente sulla tua bella recensione.

Weltall said...

@Luciano: ti ringrazio, sempre gentilissimo ^^