Thursday, November 29, 2012

CINE20 - 77^ PUNTATA


Abbiamo visto per voi End of Watch, il nuovo film di David Ayer che parte come un POV ma poi si rivela altro, finendo per non mantenere ciò che promette.
Il buon Kusanagi invece ci illustra in maniera approfondita le numerose uscite della settimana, tante trascurabili, ma tra le quali ci sentiamo di segnalare Le 5 Leggende, nuovo film d' animazione targato Dreamworks, e Lawless di John Hillcoat.
Interessante anche la sezione home video che vede l' uscita, in dvd e bluray, del piacevole esordio di Ami Canaan Mann, Le Paludi della Morte, e la riedizione de La Conversazione di Francis Ford Coppola.
Tanta roba insomma, che trovate come al solito seguendo il link qui.


Monday, November 26, 2012

NATO MORTO

Dopo Non Ti Muovere e La Bellezza del Somaro, la collaborazione artistica e professionale tra i coniugi Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto si "arricchisce" con Venuto al Mondo, trasposizione cinematografica dell' omonimo romanzo della stessa Mazzantini. Quella di Venuto al Mondo è una storia fortemente drammatica che ruota intorno a Gemma, italiana che si reca in Jugoslavia per ragioni di studio, e Diego, giovane fotografo americano. Tra i due scocca subito la proverbiale scintilla alimentata da un desiderio di famiglia condiviso da entrambi ma maledetto dalla sterilità di lei. Il loro profondo legame inizia e finisce a Sarajevo, con la guerra e tutti i suoi orrori nel mezzo, ma la storia comincia a Roma quando Gemma riceve una telefonata da un vecchio amico per recarsi a Sarajevo per partecipare ad una mostra fotografica degli scatti di Diego. Per la donna diventa l' occasione per un tuffo nel passato e per far conoscere al figlio adolescente le sue origini. Raccontare per immagini la complessità dei rapporti e dei sentimenti non è cosa facile. Ancor di più se questi sono legati in maniera indissolubile con una guerra scoppiata a due passi da Casa nostra e le cui ferite non sono certo completamente rimarginate. Bisogna rendere merito a Castellitto di averci almeno provato e di esserci perfino riuscito in un paio di occasioni ma nel complesso il suo è un film che risulta oltremodo artificiale, sia per la necessità di doppiare in italiano attori stranieri (bravi, sia la Cruz che Emil Hirsch) che recitano però nella nostra lingua, sia per l' incapacità di "tradurre" adeguatamente i tempi della pagina scritta con quelli filmici. Ne risulta un film frammentario, slegato, del quale è difficile afferrare il filo conduttore narrativo ed allo stesso tempo lasciarsi coinvolgere dalla storia e dai loro sfortunati protagonisti. E' un qualcosa che si nota molto nella prima parte del film, ma anche nella seconda spuntano fuori episodi isolati difficili da contestualizzare (la partita di calcio). Solo alla fine Castellitto cerca il raccordo, unisce i puntini con una sequenza molto dura ma la cui forza (sopratutto emozionale) è smorzata da un film che si trascina stancamente e mette in bella mostra le brutalità della guerra come se fossero Jolly appena pescati che ti salvano la partita. Ma non ci si salva però dal vuoto che rimane dopo la visione di un film che le cui potenzialità emergono a sprazzi ma che rimangono soffocate da una forma imperfetta (sbagliata?) che tiene distanti. Troppo distanti.

Recensione già pubblicata su CINE20.

Sunday, November 25, 2012

Lyric of the Week + Video / TENACIOUS D - KICKAPOO (feat. MEAT LOAF, RONNIE JAMES DIO)


A long ass fuckin' time ago,
In a town called Kickapoo,
There lived a humble family
Religious through and through.
But yea there was a black sheep,
And he knew just what to do.
His name was young J.B.
And he refused to step in-line.
A vision he did see of
Fucking rocking all the time.
He wrote a tasty jam
And all the planets did align.

Oh the dragon's balls were blazin'
As I stepped into his cave.
Then I sliced his fuckin' cockles,
With a long and shiny blade!
Twas I who fucked the dragon,
Fuckalizing fuckaloo!
And if you try to fuck with me,
Then I shall fuck you too!
Gotta get it on in the party zone!
I gots to shoot a load in the party zone!
Gotta lick a toad in a party zone!
Gotta suck a chode in the party zone!

You've disobeyed my orders son,
Why were you ever born?
Your brother's ten times better than you,
Jesus loves him more.
This music that you play for us
Comes from the depths of hell.
Rock and roll's the devil's work,
He wants you to rebel.
You'll become a mindless puppet;
Beelzebub will pull the strings!
Your heart will lose direction,
And chaos it will bring.
You'd better shut your mouth,
You better watch your tone!
You're grounded for a week with no telephone!
Don't let me hear you cry,
Don't let me hear you moan!
You gotta praise The Lord when you're in my home!

Dio can you hear me?
I am lost and so alone...
I'm askin' for your guidance,
Won't you come down from your throne?
I need a tight compadre
Who will teach me how to rock.
My Father thinks you're evil,
But man, he can suck a cock.
Rock is not the devil's work,
It's magical and rad.
I'll never rock as long as I am
Stuck here with my Dad...

I hear you brave young Jables,
You are hungry for the rock.
But to learn the ancient method,
Sacred doors you must unlock.
Escape your father's clutches,
On this oppressive neighborhood.
On a journey you must go,
To find the land of Hollywood!
In The City of Fallen Angels,
Where the ocean meets the sand,
You will form a strong alliance,
And the world's most awesome band!
To find your fame and fortune,
Through the valley you must walk.
You will face your inner demons.
Now go my son and rock!

So he bailed from fuckin' Kickapoo
With hunger in his heart.
And he journeyed far and wide
To find the secrets of his art.
But in the end he knew
That he would find his counterpart.
Rooooock!
Rah-ha-ha-ha-hock.
Raye-yayayayaye-yock.

Thursday, November 22, 2012

CINE20 - 76^ PUNTATA


"Dai fiducia al cinema italiano" mi dicevano. "Non essere sempre prevenuto" mi dicevano. Volete sapere come quella fiducia è stata ricambiata? Venite a leggere la recensione su Venuto al Mondo di Castellitto allora!
Ed in più trovate tutte le uscite in sala, anche questa settimana non particolarmente invitanti a meno che non vogliate buttarvi su qualche titolo nostrano (incluso il Dracula 3D di Argento) o Paranormal Activity 4.
E' l' home video a riservare grosse sorprese invece con la riedizione de Il Grande Lebowski e l' uscita (finalmente) de I Ragazzi della 56^ Strada di Coppola.
Online qui. Olè.


Monday, November 19, 2012

"If I'm going to make a fake movies, it's going to be a fake hit"

Argo è il nome di un copione che girò per anni nella mani di diversi produttori hollywoodiani fino a capitare, grazie anche all' interessamento del premio Oscar per il trucco de "Il Pianeta delle Scimmie" John Chambers, in quelle di Lester Siegel che mise insieme i capitali ma il film alla fine non si fece mai. Il motivo è rimasto un mistero per tantissimi anni. Questo perchè Argo è anche  il nome di un' operazione della CIA classificata fino alla presidenza Clinton, messa in piedi dall' agente Tony Mendez, esperto in estrazione di cittadini americani da territori ostili, per mettere in salvo sei membri dell' ambasciata statunitense a Theran rimasti coinvolti nei moti rivoluzionari iraniani del 1979 e accolti in casa dell' ambasciatore canadese. L' idea di Mendez, assurda, folle, ma semplice allo stesso tempo, era quella di far passare se stesso ed i sei civili come una troupe di Hollywood impegnata nel trovare location adatte per un film sci-fi, Argo appunto. Ma è anche il titolo del terzo film da regista di Ben Affleck, uno che la faccia di legno non gli ha impedito di dimostrare le sue capacità dietro la macchina da presa o nello scegliere attentamente le sceneggiature da portare sullo schermo. Argo è una pellicola americana fino al midollo, lambisce il patriottismo prima che diventi esageratamente ostentato e non è un film politico nonostante racconti gli eventi che seguirono il 4 novembre del '79 da un punto di vista principalmente di parte, non apertamente schierato ma di certo non completamente obiettivo. Ci si schiera invece dalla parte degli ostaggi e dalla parte del cinema soprattutto. Perchè il nuovo film di Affleck è un omaggio al cinema ma anche celebrazione della grande illusione della settima arte in un particolare momento storico in cui pellicole come Star Wars avevano sdoganato completamente il genere fantascientifico relegato fino a quel momento ad un pubblico di nicchia. Tutto sembrava possibile anche, e perché no, usare la suggestione del nuovo cinema di Hollywood per ingannare perfino la rivoluzione. In Argo avviene la messa in scena di una messa in scena, la duplicazione, fuori e dentro lo schermo, dei meccanismi di produzione cinematografica, tanto che il cinema è la lente unica attraverso la quale osservare la Storia, come in Bastardi Senza Gloria ma senza riscriverla, magari drammatizzarla o commentarla con il disincanto di un vecchio produttore di Hollywood "John Wayne se ne è andato da sei mesi e questo è quello che resta dell'America".

Recensione già pubblicata su CINE20.

Sunday, November 18, 2012

Lyric of the Week + Video / ADELE - SKYFALL




This is the end
Hold your breath and count to ten
Feel the earth move and then
Hear my heart burst again

For this is the end
I’ve drowned and dreamt this moment
So overdue I owe them
Swept away, I’m stolen

Let the sky fall
When it crumbles
We will stand tall
Face it all together

Let the sky fall
When it crumbles
We will stand tall
Face it all together
At skyfall
At skyfall

Skyfall is where we start
A thousand miles and poles apart
Where worlds collide and days are dark
You may have my number, you can take my name
But you’ll never have my heart

Let the sky fall
When it crumbles
We will stand tall
Face it all together

Let the sky fall
When it crumbles
We will stand tall
Face it all together
At skyfall

(Let the sky fall
When it crumbles
We will stand tall)


(Let the sky fall
When it crumbles
We will stand tall)


Where you go I go
What you see I see
I know I’d never be me
Without the security
Of your loving arms
Keeping me from harm
Put your hand in my hand
And we’ll stand

Let the sky fall
When it crumbles
We will stand tall
Face it all together

Let the sky fall
When it crumbles
We will stand tall
Face it all together
At skyfall

Let the sky fall
We will stand tall
At skyfall

Thursday, November 15, 2012

CINE20 - 75^ PUNTATA


Settimana fiacca questa. Troppe uscite in sala poco stimolanti se si esclude 7 Psicopatici. Ce ne parla in maniera approfondita l' amico Kusanagi mentre appare ovvio recuperare qualcosa dalle settimane precedenti.
Come Argo ad esempio, che riconferma il talento di Ben Affleck dietro la macchina da presa.
E' tutto già online, qui.

Tuesday, November 13, 2012

LA COLLINA DEI PAPAVERI, generazioni tra guerra e futuro

A distanza di quasi sei anni dall' esordio con "I Racconti di Terramare", Goro Miyazaki ritorna con il suo nuovo lungometraggio animato. Molto più compiuto ed importante del precedente, La Collina dei Papaveri diventa subito occasione quanto mai perfetta per confermare le capacità di un regista destinato, e non solo per il nome che porta, a diventare una delle colonne portanti dello Studio Ghibli. A voler quasi sottolineare l' intenzione di non mettersi pedissequamente sulle orme del padre Hayao, Goro si allontana dai territori del fantasy per raccontare il Giappone degli anni '60: i mondi immaginati dalla scrittrice Ursula Le Guin cedono il passo alla quotidianità della vita di provincia a Yokohama e alla caoticità di una Tokyo pronta a diventare la metropoli che oggi conosciamo. Tratto dal racconto originale di Tetsuro Sayama ed adattato per lo schermo dallo stesso Hayao Miyazaki, La Collina dei Papaveri racconta la storia di due liceali, Umi e Shun, i cui destini si incrociano per puro caso e con la stessa casualità finiscono per trovare l' amore l' uno nell' altra. Ma sul loro innocente sentimento grava il passato dei loro genitori legato a doppio filo  con la fin troppo recente guerra di Corea. Sullo sfondo della loro storia, si agita la lotta dei compagni di liceo per salvare il "Quartiere Latino", antico edificio sede dei club della scuola e destinato ad essere demolito per lasciare spazio a nuove costruzioni. Ad un anno dalle Olimpiadi di Tokyo del '64, il Giappone si prepara a voltare pagina incurante di un futuro che incombe come un reset storico e culturale inaccettabile. Tanto Umi e Shun, quanto il Quartiere Latino, rappresentano la memoria storica di una Nazione, un lascito per il futuro che impone la necessita di preservare il passato e portarlo avanti, anche quando si mostra con il suo volto più scomodo e doloroso, non come un fardello ma come un' eredità da tramandare per costruire il domani su basi solide. Molto più che ricercare ne La Collina dei Papaveri quel passaggio di testimone "artistico" che condizionò molti giudizi all' uscita del film precedente, è particolarmente stimolante leggere in questa nuova fatica di Goro, classe 1967, l' intenzione di tramandare, da padre a figlio, qualcosa di più importante, l' eco mai spenta di una generazione che ha visto con i propri occhi i due volti del proprio Paese in un momento storico fondamentale. Il cinema (d' animazione, nel caso specifico) è il mezzo ideale per farlo perche è un linguaggio che la famiglia Miyazaki conosce bene. Con il quale racconta la poesia nei dei più piccoli dettagli. Con il quale fa emergere l’ aspetto magico anche nell' ordinario. Con il quale parla al cuore prima che alla testa.

Recensione già pubblicata su i-filmsonline.

Monday, November 12, 2012

SKYFALL is where we start

Anche per il "nuovo" 007 è arrivato il momento di mettere un punto fermo a definire quella che, almeno per il momento, è una trilogia la cui gestazione, nel complesso, è stata lunga e travagliata: partendo da Casino Royale e la scelta di affidare il ruolo della spia più famosa la mondo a Daniel Craig, criticato con grosso pregiudizio e poi rivelatosi uno dei migliori interpreti del personaggio. O con il suo seguito, Quantum Of Solace, film che prendeva le distanze in maniera più netta dal classico Bond movie cercando riparo in dimensioni di genere che forse non gli appartenevano e che gli riservarono una bocciatura quasi unanime ma non completamente condivisibile. Arrivando fino a Skyfall, quattro anni dopo, con il quasi fallimento della MGM, lo spettro del naufragio del progetto e dell' intero franchise. Ma le difficoltà e l'attesa non sono state vane considerato che ci troviamo di fronte un grandissimo film di Bond, il punto più alto del ciclo "Craig" e forse uno dei migliori in assoluto tra i ventitre che compongono la storica saga. Un risultato ottenuto da una combinazione quasi perfetta di elementi, non ultimi la necessità di proseguire con la ridefinizione in chiave moderna dell' universo bondiano senza mai voltare le spalle ad un passato impresso a fuoco nell' immaginario cinematografico di tanti e che riemerge attraverso citazioni (la storica Aston Martin, il sedile eiettabile ecc.) inserite con un gran senso dell' ironia: "Cosa si aspettava? Una penna esplosiva?" incalza Q mentre consegna a Bond una pistola ed una radio come unica dotazione, un modo per porre l' accento sul percorso intrapreso per far emergere l' uomo dietro la leggenda, una figura ricca di sfaccettature e tutt' altro che invincibile. Un processo che tocca un po' tutti personaggi, messi faccia a faccia con degli ingombranti scheletri nell' armadio incarnati in un Javier Bardem, villain perfetto, ambiguo e vendicativo. Ma Skyfall non è solo una pellicola di (ottimi e credibili) personaggi. E' anche un grandissimo film d' azione, girato con un grande senso dei tempi e degli spazi da un regista, Sam Mendes, che si approccia al genere con quel tocco da "autore" che lo porta ad una ricerca della perfetta composizione del quadro (le sagome nere che lottano con le luci di Shangai sullo sfondo), coaudivato in questo da un direttore della fotografia del calibro di Roger Deakins. Insomma, il mito di James Bond rimane immutato ma si aggiorna ai tempi che stiamo vivendo, dove distinguere buoni è cattivi è sempre più difficile, dove gli eroi non sono senza macchia, dove è necessario cadere prima di potersi rialzare. E' questa la formula per rimanere giovani a cinquant' anni suonati.

Sunday, November 11, 2012

Lyric of the Week + Video / FASTBALL - THE WAY

Bentornati negli anni '90




They made up their minds 
And they started packing 
They left before the sun came up that day 
An exit to eternal summer slacking 
But where were they going without ever knowing the way? 


They drank up the wine 

And they got to talking 
They now had more important things to say 
And when the car broke down they started walking 
Where were they going without ever knowing the way? 


Anyone could see the road that they walk on is paved in gold 

And it's always summer, they'll never get cold 
They'll never get hungry 
They'll never get old and gray 
You can see their shadows wandering off somewhere 
They wont make it home 
But they really don't care 
They wanted the highway 
They're happy there today, today 


The children woke up 

And they couldn't find 'em 
They left before the sun came up that day 
They just drove off and left it all behind 'em 
But where were they going without ever knowing the way? 


Anyone could see the road that they walk on is paved in gold 

And it's always summer, they'll never get cold 
They'll never get hungry 
They'll never get old and gray 
You can see their shadows wandering off somewhere 
They won't make it home 
But they really don't care 
They wanted the highway 
They're happy there today, today 

Anyone could see the road that they walk on is paved in gold 
And it's always summer, they'll never get cold 
They'll never get hungry 
They'll never get old and gray 
You can see their shadows wandering off somewhere 
They won't make it home 
But they really don't care 
They wanted the highway 
They're happy there today, today


Thursday, November 08, 2012

CINE20 - 74^ PUNTATA


La settantaquattresima puntata di CINE20 si apre all' insegna di Skyfall ed il buon Kusanagi ci spiega perchè ci troviamo di fronte ad uno dei migliori Bond movie a memoria cinefila.
Anche le uscite in sala sono parecchio ricche e ci preme sottolineare l' uscita di Argo, nuovo film di Ben Affleck, il documentario La Nave Dolce di Daniele Vicari e (finalmente) La Ballata dell' Odio e dell' Amore di Alex De La Iglesia.

Dopo la pausa della settimana scorsa anche in zona home video si muove qualcosa e si segnala l' uscita del (discusso/discutibile) The Amazing Spider-Man ma soprattutto dell ottimo Attack The Block.
Leggeteci che è tutto online. Ma come "dove"? Qui.


Wednesday, November 07, 2012

CALIFORNICATION - SEASON 05 -


TITOLO ORIGINALE: CALIFORNICATION
TITOLO ITALIANO: CALIFORNICATION
NUMERO EPISODI: 12


-TRAMA-
Per sfuggire ad una relazione finita male, Hank va via da New York e torna a Los Angeles dove, oltre all' ex moglie e alla figlia, lo aspetta n lavoro come sceneggiatore per un rapper che vuole sfondare nel mondo del cinema.


-COMMENTO-
Hank, Hank, Hank. Ti lasciamo mentre imbocchi la strada per la costa est in cerca del cambiamento, e ti ritroviamo in fuga dalla tua amata New York verso la tentatrice Los Angeles a causa dell' ennesima relazione finita male. Rispetto alla stagione precedente sono passati ben due anni, ma come si può notare fin dalla prima puntata, poco o nulla è cambiato nella sostanza. Per chi segue la serie dall' inizio la cosa non è certo una novità in quanto,ogni possibile "suggerimento"atto a stravolgere lo status quo (più che della serie, si intende quello del nostro Hank) si è sempre risolto con un ritorno alle consuetudini che sanno ormai di loop infinito tanto che, alla fine, si segue Californication con una spinta inerziale dovuta unicamente alla simpatia infinita che proviamo per il personaggio principale, sulle cui spalle gli sceneggiatori hanno poggiato il peso dell' intera serie. Infatti, se lasciamo da parte tutti i restanti personaggi, che si arrabattano per ritagliarsi un po' di luce sotto i riflettori, qualche accenno di cambiamento arriva proprio da Hank e attraverso Hank, in un tentativo di fargli raggiungere una sorta di maturità (come padre e come compagno) per la quale forse era davvero arrivato il momento. Però (e c'è un bel però) la season finale potrebbe castrare tutto questo portandoci, nella prossima stagione, punto e a capo come sempre. Ma fino a quando si può tirare avanti così? Bella domanda.


-DVD/BLURAY-
Ancora nessuan data per l' edizione Regione 2 inglese. Figuriamoci la nostra.

Monday, November 05, 2012

I RACCONTI DI TERRAMARE per i-filmsonline


Difficile anche solo immaginare le responsabilità che gravano sopra i così detti "figli d'arte", soprattutto quando si trovano sottoposti ad un giudizio di pubblico e critica sempre in bilico tra una pregiudizievole diffidenza e ingannatrici aspettative. E tutto questo diventa ancora più problematico se sei il figlio di una leggenda vivente come Hayao Miyazaki. Così, nonostante fosse da tempo impegnato in settori diversi da quelli strettamente artistici dello Studio Ghibli, Goro Miyazaki si presenta da esordiente al Festival di Venezia del 2006 con il suo primo lungometraggio, I Racconti di Terramare, ricevendo un' accoglienza generalmente piuttosto fredda e, a distanza di anni, ancora difficilmente giustificabile.

Approfittando dell' imminente uscita (ma sarebbe meglio parlare di "evento unico") nelle sale de La Collina dei Papaveri, ho scritto una nuova recensione per i-filmsonline (la vecchia la potete leggere qui) del film d' esordio di Goro Miyazaki. A voi.

P.S.: al momento in cui pubblico questo post, è già online, sempre su i-filmsonline, la mia rece in anteprima su La Collina dei Papaveri. La trovate qui.


Sunday, November 04, 2012

Lyric of the Week + Video / JOHNNY CASH - THE MAN COMES AROUND




And I heard as it were the noise of thunder 
One of the four beasts saying come and see and I saw
And behold a white horse

There's a man going around taking names 
And he decides who to free and who to blame
Everybody won't be treated all the same
There'll be a golden ladder reaching down
When the Man comes around

The hairs on your arm will stand up 
At the terror in each sip and in each sup
Will you partake of that last offered cup?
Or disappear into the potter's ground
When the Man comes around

Hear the trumpets, hear the pipers
One hundred million angels singing
Multitudes are marching to the big kettledrum
Voices calling, voices crying
Some are born and some are dying
It's Alpha and Omega's kingdom come

And the whirlwind is in the thorn tree
The virgins are all trimming their wicks
The whirlwind is in the thorn tree
It's hard for thee to kick against the pricks

Till Armageddon no shalam, no shalom
Then the father hen will call his chickens home
The wise man will bow down before the throne
And at His feet they'll cast their golden crowns
When the Man comes around

Whoever is unjust let him be unjust still
Whoever is righteous let him be righteous still
Whoever is filthy let him be filthy still
Listen to the words long written down
When the Man comes around

Hear the trumpets, hear the pipers 
One hundred million angels singing
Multitudes are marching to the big kettledrum
Voices calling and voices crying
Some are born and some are dying
It's Alpha and Omega's kingdom come

And the whirlwind is in the thorn tree
The virgins are all trimming their wicks
The whirlwind is in the thorn tree
It's hard for thee to kick against the pricks

In measured hundred weight and penney pound
When the Man comes around.

Close
And I heard a voice in the midst of the four beasts
And I looked and behold, a pale horse
And his name that sat on him was Death
And Hell followed with him.